CimaNorma, una favola ticinese che non smette di incantare
Tutto è iniziato accanto a una cascata, la cui acqua, gettandosi dalla montagna, produceva energia. Era l'inizio del XX secolo, e tra Torre e Dangio, in Valle di Blenio, Canton Ticino, sorgeva una fabbrica di birra.
I tempi erano difficili, in Valle di Blenio. La terra poco generosa non dava sufficienti frutti per sopravvivere in modo degno, e molti bleniesi erano costretti a migrare. Tra loro, i fratelli Cima.
La fabrique du chocolat Cima
Giunti a Nizza, scoprirono con sorpresa di una nuova moda, il cioccolato. Lo volevano tutti, e ciò che tutti vogliono, spesso, porta buoni frutti. Cominciarono a produrlo e si fecero esperti nell'arte della cioccolateria. Poi, nel 1903, con le tasche piene di soldi, tornarono nella loro terra natale decisi a commerciare il cioccolato Cima.
Così fecero, ma la fortuna non gli sorrise a lungo. Appena 5 anni dopo, nella notte tra il 28 e il 29 agosto, il fiume Soja esondò. La fabbrica venne quasi completamente distrutta.
L'inizio (sfortunato) di CimaNorma
Fu un altro rimpatrio ad aiutarli: Giuseppe Pagani era diventato ricco a Londra come proprietario di un ristorante e aveva buoni rapporti con l'Associazione svizzera dei consumatori, ora conosciuta come Coop. Pagani li conquistò come clienti e comprò Norma, una seconda fabbrica a Zurigo, per soddisfare gli obblighi di consegna. Nasce la fabbrica CimaNorma.
Nel 1915, però, un'altra disgrazia colpì la nascente impresa. CimaNorma fu vittima di un devastante incendio.
Gli anni d'oro di CimaNorma
Ma dopo la discesa, si sa, c'è la risalita, ed è così che, dopo questi eventi sfortunati, ebbe inizio un periodo di fioritura e crescita.
Nel 1920, la CimaNorma dava lavoro a quasi 500 persone nella Valle di Blenio. Negli anni '50 il villaggio di Dangio-Torre era addirittura più ricco della città di Lugano.
La CimaNorma influenzò profondamente la vita dei suoi lavoratori e dei cittadini della Valle di Blenio attraverso la creazione di un villaggio del cioccolato. Fornì agli operai maschi delle case, alle operaie un ostello, dove le suore insegnavano loro l'economia domestica e le buone maniere, e gli impiegati avevano la loro piccola chiesa.
Il 1968, l'Annus horribilis
Ma poi, di nuovo, la caduta. Nella notte. Perché l'Associazione svizzera dei consumatori mise fine alla collaborazione. Tutto finì in fretta: Nel 1968 la ditta di cioccolato Cima Norma chiuse i battenti e tutti furono licenziati. La Valle di Blenio non si riprese per molto tempo.
Tuttavia, come dice lo stemma della fabbrica: Adversa Coronant; nonostante le avversità, CimaNorma persiste fino ad oggi.
La svolta e il sogno di CimaNorma
Tra il 2001 e il 2009, l'architetto Marino Venturini realizza dei loft all’interno degli spazi della fabbrica. Qualche anno più tardi, timidamente, parte una nuova era, spunta la fondazione “La fabbrica del Cioccolato”, che dà nuova vita all'ex complesso industriale di Torre-Dangio trasformandolo in un laboratorio dinamico che ospita produzioni culturali e artistiche da tutto il mondo.
Nel 2017 Venturini, diventato nel frattempo proprietario dell'edificio, rilancia il marchio CimaNorma Collection, con un’edizione limitata.
Ma la vera svolta si ha nel 2019, quando l'imprenditore Abouzar Rahmani acquista e rilancia in tutto e per tutto CimaNorma.
L'eredità continua...
Oggi, la vecchia fabbrica ormai diventata un museo, non ospita più la produzione vera e propria del cioccolato, eppure resta il simbolo di un'era di sogno e di grande lavoro che palpita ancora nel cuore di tanti bleniesi.
Nel frattempo, la produzione si è spostata a Rancate, dove la Domani Food SA produce il cioccolato nel suo moderno stabilimento, realizzato dal seme alla tavoletta in Svizzera, con i migliori ingredienti biologici di origine sostenibile.
In linea con il rispetto e la fiducia nella tradizione tipici di CimaNorma, la Domani Food ha ridato vita al cioccolato della Valle di Blenio guardando alle richieste dei consumatori moderni e promuovendo un approccio equilibrato verso la nutrizione.
Una nuova vita per CimaNorma e un nuovo sogno per il cioccolato made in Ticino...