La nos, noce in dialetto ticinese, ha contribuito, assieme al suo albero, alla creazione di una serie di leggende.
Prima tra tutte quella della notte di San Giovanni. Il 24 giugno, nella notte più corta dell’anno, si pensava che le streghe si riunissero sotto l’albero del noce per i loro rituali. Da qui prese spunto la tradizione secondo cui le noci utilizzate nella produzione del nocino, dovessero essere raccolte da donne scalze proprio la notte di San Giovanni. Ed è esattamente in questo modo che è fatto il nocino NOOS.
Tagliate a mano, le noci vengono poi marinate nella migliore grappa ticinese insieme a varie spezie e zucchero svizzero ed esposte alle intemperie per 40 notti di macerazione. Di notte avviene anche l’imbottigliamento. E così, proprio come in quel passato carico di superstizioni e magia, NOOS riesce a catturare l’energia mistica della notte.
Normalmente il nocino ticinese viene servito a temperatura ambiente dopo i pasti, come digestivo, magari accompagnato a caffè o dessert. Il NOOS liscio e ghiacciato, però, è anche un ottimo rinfrescante.